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Un’altra tappa del percorso narrativo legato al territorio classicano si è compiuta con il nuovo allestimento realizzato dall’associazione Classe Archeologia e Cultura. Si tratta di un itinerario storico legato alla nascita e sviluppo dei sistemi di trasporto su rotaia, che nella seconda metà dell’Ottocento rappresentaronouna vera propria rivoluzione. I lavori di costruzione dalla tratta ferroviaria Ravenna-Cervia, che segnarono una radicale trasformazione dell’assetto territoriale, iniziarono nel 1881. Dominato dalla solitaria basilica, il territorio di Classe Fuori appariva a quel tempo piatto e desolato, con poche case coloniche sparse nella campagna, dove molto diffusa era la coltivazione del riso. I treni iniziarono a circolare tra Ravenna e Cervia dal settembre 1884, mentre la linea Ferrara-Ravenna-Rimini fu completata solo nel 1889. La piccola stazione di Classe, che in origine aveva lo status di semplice fermata, fu ampliata ai primi del Novecento, quando con l’apertura dello zuccherificio aumentò in modo determinante la sua operatività. La linea subì gravi danni durante la Seconda Guerra Mondiale soprattutto a causa dei bombardamenti aerei delle squadriglie alleate. I lavori di ripristino e di ricostruzione dei ponti della Ferrara-Rimini si completarono nel 1949, mentre l’elettrificazione divenne operativa solo dall’estate 1978 sulla Ravenna-Rimini e l’anno seguente sulla Ravenna-Ferrara. Sempre legato alla nascita dello stabilimento saccarifero classense è l’impianto nel 1900 del raccordo tramviario con Ravenna, una diramazione della linea Ravenna-Forlì-Meldola attivata nel 1883, per il trasporto del personale, di barbabietole e polpe. I binari del tram, posti sulle strade ordinarie, nel corso del tempo si rivelarono un ostacolo alla circolazione dei mezzi su gomma che si era intensificata negli anni Venti, rappresentando una efficace ed economica alternativa al servizio tramviario. Le locomotive a vapore del tram sbuffarono sul Ponte Nuovo e lungo la via Romea Vecchia per un trentennio, fino alla definitiva sospensione del servizio che avvenne nel 1929. Autori di questo doppio percorso narrativo, ferroviario e tramviario, sono Rossano Novelli, Fausto Stradaioli, Massimo Berti, Matteo Casadio. Anche in questo allestimento i curatori si sono avvalsi di importanti collaborazioni, che hanno garantito un approccio serio e competente alle tematiche affrontate. In particolare segnaliamo il prezioso contributo di Gian Guido Turchi, profondo cultore e conoscitore del mondo ferroviario, che ha offerto la sua competente collaborazione e fornito una ricca documentazione iconografica. Sono inoltre da segnalare i contributi documentari e fotografici gentilmente concessi dalla Biblioteca Classense, grazie alla disponibilità della direttrice Claudia Giuliani e del responsabile del laboratorio fotografico Gabriele Pezzi. Un ringraziamento va inoltre per la fattiva collaborazione a Stefano Temporin, Stefano Bosi, Giovanni Errani, Elfio Ballardini, Elio Leoni e il Gruppo Romagnolo Ferramatori.